Dice di sé - Gianfranco Russo

Ma chi ha più conoscenza d'un gabbiano che cerca di dare un significato, uno scopo più alto all'esistenza?
Per mill'anni ci siamo arrabattati per un tozzo di pane e una sardella, ma ora abbiamo una ragione,
una vera ragione di vita...
imparare, scoprire cose nuove, essere liberi!
Datemi solo il tempo di spiegarvi quello che oggi ho scoperto...
Gianfranco Russo
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Dice di sé

Biografia
La mia vita è stata caratterizzata dalla passione, è quella che molti definiscono dicendo "è malato di...". La passione è ciò che ci rende unici ed irripetibili. La passione è ciò che rende la vita degna di esser vissuta. Da sempre sono stato "malato di" arti marziali. Nessuno ha mai saputo spiegarsi il motivo. Ero "malato di arti marziali" quando i film di kung fu erano vietati ai quattordici anni, le tv erano in bianco e nero e c'erano solo due canali RAI che di certo non mandavano in onda nulla del genere. Avevo forse cinque anni quando volevo fare la lotta chiedendo di giocare a judo. Avevo undici o dodici anni quando chiedevo ai miei amichetti che si potevano permettere corsi di judo o di karate di insegnarmi quello che conoscevano. Non so perché, ma da sempre amo le arti marziali. Eppure non sono l'unica passione che ho.

Amo i libri e ovviamente in primo luogo quelli di arti marziali: solo di quelli ne ho circa un migliaio... di ogni altro genere, bhé forse un altro paio di migliaia. Ad un certo punto ho dovuto smettere di comprarli per esaurimento spazio in casa! Ho iniziato a comprare libri di arti marziali quando erano rari. Quando qualsiasi casa editrice ha iniziato a pubblicare qualasiasi cosa ho smesso e allora mi sono rivolto all'editoria elettronica, ma con scarsissima soddisfazione. Un giorno su una bancarella ho trovato dei libri "antichi" di arti marziali e allora un altro capitolo si è aperto trasformando la collezione da quantitativa in qualitativa. La ricerca di libri vecchi o antichi è molto più laboriosa, ma assai più interessante. Ah, in formato digitale ne avrò forsi altri due o tremila, ma non riesco proprio a digerire la lettura su un apparato elettronico: amo la carta stampata.

Amo gli scacchi e le scacchiere: sono un mediocre giocatore, ma sono un amante delle scacchiere. Nel tempo ne ho acquistate diverse. Anche per questa passione ho dovuto imparare a contenermi. La passione per gli scacchi e la pazienza del mio primo maestro di kung-fu mi hanno portato ad imparare a giocare anche a scacchi cinesi dove i pezzi non sono rappresentati da figure, ma devi conoscerne gli ideogrammi. saper giocare a scacchi cinesi, in Cina mi ha aperto molte porte.

Amo gli animali e più conosco gli uomini e più li amo. All'età di sei anni, credo, sono stato morso da un cane lupo in modo molto pericoloso, ho quasi rischiato di perdere un occhio, malgrado ciò non sono riuscito a non amare gli animali. Ho nuotato con delfini e leoni marini, ho giocato con canguri e koala, ho provato a socializzare con pappagalli e passeri, o cavalcato senza sella e ho da tanti anni tanti cani. Se in ogni famiglia ci fossero animali, credo che molti comportamenti antisociali non ci sarebbero... ma forse mi sbaglio.

Sono stato cresciuto ed educato secondo una rigida visione cristiana cattolica e anche questo mi ha certamente reso quello che sono oggi. Dall'età dell'adolescenza ho studiato diverse altre religioni e la cosa che ho notato in comune a tutti i più grandi maestri con i quali ho avuto a che fare è una grande spiritualità. Mi ritengo cristiano cattolico sebbene non praticante e a quanti mi parlano delle enormi contraddizioni della chiesa cattolica faccio notare che anche la maggior parte di quelli che praticano jeet kune do prendono la frase di Bruce Lee "Use what is useful" e la stravolgono nei fatti con un "Fa' un po' come ti pare": quando un grande uomo dona al mondo una grande idea, c'è sempre un piccolo uomo pronto ad impossessarsene, farsene portavoce e a storpiarne il significato per il proprio personale interesse e tornaconto. Questo non rende la grande idea meno valida.




   “Non muovere mai l'anima senza il corpo, né il corpo senza l'anima, affinché difendendosi l'uno con l'altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute.”
   Platone
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